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comunicato stampa: abbattimento veranda Ostigoni

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20190211_123725.jpgQuesta mattina, 11 febbraio, è iniziato in piazza Vittorio Veneto lo smantellamento della veranda Ostigoni, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n. 338/2019, che ha imposto la demolizione d'ufficio delle opere abusive e il parziale ripristino dei luoghi. 

La società appaltatrice dell'intervento è stata scelta a seguito di indagine di mercato all'interno dell'elenco di ditte abilitate alla demolizione di opere abusive fornita dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Regione Liguria su richiesta della Commissione Straordinaria. A eseguire i lavori sarà la Nme di Alessandria, che in circa dieci giorni provvederà ad abbattere la veranda e a uniformare la pavimentazione a quella della piazza, in vista di un intervento di riqualificazione urbanistica che la Commissione Straordinaria è intenzionata ad attuare una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte degli enti preposti alla tutela del paesaggio. Il progetto è stato curato dal Comune e l'ammontare dell'intervento è di circa 20mila euro.

Nei giorni scorsi è stato effettuato lo sgombero del locale, sotto sorveglianza della polizia municipale. L'abbattimento pone fine a una situazione annosa: la veranda, sequestrata nel 2016 e poi dissequestrata su richiesta del Comune per annetterla al patrimonio comunale in vista della demolizione, è al centro di un contenzioso dal 1995. La proprietà del bar Ostigoni ha presentato istanza di condono, trovando, nel 1997, l’assenso dell’allora giunta a fornire la disponibilità del terreno pubblico. L’anno dopo la veranda è diventata un corpo autonomo, ma, nel 2003, il Tar ha annullato tutti gli atti che sanavano la costruzione. A gennaio 2017 il Comune ha ordinato al responsabile dell’abuso di demolire la struttura a proprie spese e ripristinare la situazione entro 90 giorni. La proprietà ha impugnato l’ordinanza di fronte al giudice amministrativo, ma il ricorso è stato respinto dal Tar Liguria; sentenza confermata dal Consiglio di Stato.